Meno acquisti e più noleggio per avere maggiore flessibilità, controllo dei costi e minori preoccupazioni.
In tante cose noi italiani siamo all’avanguardia, ma a volte, rimaniamo ancorati a tradizioni che tendono a non morire mai.
Nello specifico mi riferisco all’idea di proprietà, possesso ed utilizzo esclusivo che da sempre ci contraddistingue e ci differenzia ad esempio dai paesi anglosassoni, da sempre votati alla flessibilità e alla gestione meno vincolante della loro vita.
Parliamo ad esempio di case, di automobili, di oggetti, noi spesso preferiamo acquistarle piuttosto che affittarle e noleggiarle. Ogni volta con dei pro e dei contro.
Tra i vantaggi parliamo ad esempio la sicurezza di avere un qualcosa di proprio, di non dover pagare un quantum al mese e di essere abbastanza sicuri di non dover affrontare ulteriori spese (almeno nel breve-medio periodo).
Come controindicazioni ci sono ad esempio la minore flessibilità in caso di cambio delle condizioni di partenza, l’esborso totale che dovrà essere pagato tutto all’atto dell’acquisto (a meno di prestiti, leasing o mutui che tecnicamente non ci danno la proprietà dell’oggetto fino al saldo dell’ultima rata) e l’eventuale difficoltà nel rivendere il prodotto.
Se per i beni immobili (case, terreni ed alcuni beni di lusso poco soggetti a deperimento), la differenza tra acquisto e affitto/noleggio è ben marcata, per tutti gli altri prodotti “mobili” soggetti a deperimento in realtà è solo mascherata.
Il business sposta i suoi riferimenti.
Oggi quindi la differenza tra acquisto/possesso e affitto/uso è molto meno pronunciata rispetto al passato e tende più che mai verso la seconda perché garantisce più flessibilità (se mi serve la uso, quando non più, smetto di averla e quindi di pagarla).
Facciamo l’esempio di automobile. Se l’acquisto oggi e la pago 20.000€ sono certo che essa perderà valore nel tempo. Normalmente dopo 10 anni un’automobile non ha più valore di mercato (o in caso di permuta si considerano i canonici 1.000€). Se ad esempio decidiamo di cambiarla dopo 8 anni e ci viene valutata 4.000€, in realtà è come se l’avessimo pagata 16.000€ (20.000-4000) potendola sfruttare per 8 anni.
In sostanza è come se l’avessimo affittata per 2.000€/anno. Dopo la rivendita, il possesso ha avuto un costo direttamente proporzionale all’uso che ne abbiamo fatto e può essere ricondotto ad un noleggio. Questo è uno dei motivi perché la tipologia di prodotti come il noleggio è oggi in forte espansione anche in Italia.
Spostandoci su un prodotto di consumo come ad esempio uno smartphone da 600€, se dopo 3 anni lo sostituiamo con un modello più recente, è come se l’avessimo affittato per 200€/anno (considerando che gli smartphone vecchi generalmente diventano oggetti da collezione sulle nostre mensole).
Questo è il motivo principale perché gli operatori mobili si sono orientati verso l’uso applicando dei canoni mensili che comprendono traffico e smartphone con la possibilità di sostituire quest’ultimo con un modello più recente ogni 24/30 mesi.
Siti web e applicazioni mobili: quali sono gli orientamenti.
Partiamo dal concetto che il processo di vendita oggi è profondamente cambiato rispetto anche a soli 7-8 anni fa e che il marketing e la promozione personale sono diventati – anche in Italia – un elemento fondamentale per la propria attività. La prima cosa che si può notare è il deciso cambio di direzione del modello di business che viene sempre più spesso applicato da aziende, commercianti e professionisti.
Per i siti web, il possesso e l’acquisto di “sviluppo” sta sempre più perdendo valore perché, al fine di rimanere al passo con i tempi e di competere con i propri concorrenti, è oggi necessario far “vivere il proprio sito” con sostanziali aggiornamenti nella grafica e nei contenuti principali almeno ogni 18 mesi. Avere oggi un sito con grafica, contenuti, layout e tecnologie sviluppati solo 2-3 anni fa è altamente controproducente per il proprio business.
Per le applicazioni mobili il processo è analogo anche se gli aggiornamenti del “motore” sono molto più rapidi perché i sistemi operativi degli smartphone hanno processi di aggiornamento annuali e anche le applicazioni, per poter funzionare al meglio, si devono adattare.
Acquistare un’applicazione pagando un esborso iniziale importante, non esclude quindi dal costo di mantenimento e la gestione tecnica con un contratto periodico.
Le idee.
Ci sono varie opzioni ed opportunità. Dopo averle valutate, io ritengo che siti web ed applicazioni mobili debbano lavorare sempre aggiornati così da raggiungere al meglio gli obiettivi e poter essere validi strumenti nella strategia di marketing di ogni business.
Avere siti web ed app ben aggiornati aumenta il loro potenziale e quindi la possibilità di renderli risorse fondamentali per procacciare clienti e fatturato.
Per i siti web a mio giudizio il modello di business oggi più efficace è un mix tra “possesso” ed “uso”. In primo luogo bisogna mettere a budget la realizzazione iniziale del sito (possesso), mentre bisognerebbe considerare un budget mensile (economico e/o di tempo che sia flessibile e modificabile in base alle necessità) per gli opportuni aggiornamenti dei contenuti, per acquistare pubblicità a pagamento, per realizzare landing page e per l’inserimento costante di nuovi strumenti aggiornati così da valorizzare il tuo lavoro.
Per le applicazioni mobili ritengo che oggi il modello vincente sia decisamene quello dell’uso evitando spese esose per la realizzazione iniziale. Non più possesso ma valorizzazione concentrandosi solo sugli elementi strategici e di contenuto per farsi che l’app monetizzi il più possibile l’investimento. Questo è perlomeno applicabile agli SMB (Small Medium Business).
In questo caso non si ha quindi alcun investimento iniziale sostanzioso ma solo una spesa periodica per la gestione, manutenzione ed aggiornamenti con la massima flessibilità e senza il rischio di pentirsi nel caso in cui si decidesse di cambiare.
Conclusioni.
Con l’avvento di internet, della globalizzazione e dell’apertura dei mercati, oggi l’approccio alle cose è profondamente cambiato rispetto anche a soli 10 anni fa. Ciò che funzionava prima, oggi spesso non esiste più, ciò che prima era un costo oggi deve diventare un’opportunità, ciò che prima era fisso, oggi deve essere flessibile.
La flessibilità è la possibilità di adattarsi ad un mondo che cambia rapidamente ed è essenziale per proteggersi ed essere sempre sull’onda. Oggi mantenere l’inerzia del vecchio non può più essere un’opzione perché tutto sta cambiando con la forza di un uragano e alla velocità della luce per cui, seppur difficile, è fondamentale provarci perché gli altri già lo fanno.
Non pensare più al possesso e all’esborso preventivo ma orientarsi verso l’uso flessibile delle cose con piccoli e costanti pagamenti è oggi alla base del business e per un po’ credo che non si tornerà indietro.
E tu cosa ne pensi? Fammelo sapere con i tuoi commenti qui sotto.